lunedì 9 aprile 2012

Il sistema educativo tedesco: la scuola elementare, o “Grundschule”


Nella sezione “Wochenende” del quotidiano bavarese “Sueddeutsche Zeitung” del 31 marzo 2012 leggo un interessante articolo di Gerhard Matzig dal curioso titolo di “2,33”. Curioso perchè l'oggetto del pezzo è il sistema educativo tedesco, e più precisamente il cosiddetto “Uebertritt”, ossia il passaggio dalla quarta classe elementare verso il grado di istruzione successivo. La scuola elementare tedesca, o “Grundschule”, a differenza di quella italiana, prevede 4 classi, dai 6 ai 10 anni; a conclusione del quarto anno gli scolari ricevono un voto che caratterizzerà il loro successivo percorso educativo. Il voto si calcola sommando i voti delle tre materie principali e dividendo il risultato per tre, insomma, una media. Occhio: i voti numerici in Germania si utilizzano già dalla scuole elementare, e funzionano “al contrario” rispetto al nostro sistema. Il massimo al quale si può aspirare è infatti l'uno; due significa “buono”, tre sufficiente, quattro asinello, cinque e sei bocciato. Questo è un punto di partenza per comprendere meglio il titolo dell'articolo: chi riceve un voto da 1 a 2,33 può aspirare a continuare a pieno titolo gli studi nel prestigioso “Gymnasius”, una sorta di liceo che offre l'accesso all'università. Chi intende intraprendere questa strada, ma non viene “benedetto” col voto necessario, vi può comunque accedere tramite un test di ingresso. Per chi non appartiene alla categoria degli “eletti” esistono altre possibilità: la Realschule (una specie di ginnasio di serie B) e la Hauptschule, istituto riservato a chi racimola un voto inferiore al 3. É opportuno tenere a mente che in Germania non esiste un equivalente della nostra scuola media, per cui le opzioni citate precedentemente costituiscono il diretto proseguimento della scuola elementare e durano fino ai 17 – 18 anni. Da qui si possono trarre due considerazioni: il sistema educativo tedesco, confrontato con quello italiano, risulta essere più precocemente selettivo, e spesso non prevede facili scorciatoie: per recuperare il terreno perduto, e iscriversi all'università, uno studente della Hauptschule dovrà frequentare dei corsi integrativi. La seconda conclusione è che la priorità del sistema tedesco è la definizione precoce del profilo degli studenti, sin dal decimo anno di vita, per poi garantire una più adeguata acquisizione di competenze e abilità a seconda delle capacità e dalle doti personali di ogni discente. In altre parole: già da bambini si viene inseriti in un percorso educativo ben preciso, che poi porterà a differenti carriere lavorative. Forse è meglio usare la parola “binario” invece che “percorso”, considerato che la direzione è ben definita e difficilmente modificabile. Questo porta molti osservatori a definire il sistema educativo tedesco come “classista” o eccessivamente “selettivo”.
Confrontato con il sistema tedesco, quello italiano presenta un priorità differente: la socializzazione e l'integrazione. Per noi la conoscenza è importante, ma c'è un principio ancora più essenziale: imparare a “stare insieme” e offrire ad ogni studente la libertà di scegliere con calma il proprio percorso, garantendo anche l'ingresso “dalla porta di servizio” e la possibilità di recuperare. Esempio: da noi è possibile frequentare un istituto tecnico per poi iscriversi in Lettere e Filosofia; oppure è possibile iscriversi al liceo anche se i risultati durante la scuola media e le elementari non sono stati particolarmente brillanti. E in passato, quando i test d'ingresso alle università non erano stati ancora introdotti, il principio della libertà di accesso era ancora più garantita. Purtroppo, solo in teoria. In pratica nel Belpaese questo principio cozza con le risorse messe a disposizione dallo stato. É bello sottolineare nella carta principi quali integrazione e socializzazione, risulta invece ipocrita non accompagnare questi ideali con fatti concreti. E allora assistiamo alle seguenti situazioni tipiche della nostrana quotidianità: insegnanti elementari a fine carriera che gestiscono classi-pollaio, sdoppiandosi nel ruolo di maestre e assistenti per bambini con disabilità fisica e mentale (perchè mancano gli insegnanti di sostegno), prigionieri di scuole fatiscenti e senza un adeguato budget per acquistare il materiale didattico; studenti di 18 anni che alla fine del loro percorso obbligatorio non hanno mai ricevuto un reale orientamento sul loro futuro universitario o lavorativo; studenti universitari costretti a pagare esose tasse per poi usufruire di servizi scadenti e condividere classi sovraffollate. E questi sono solo alcuni esempi.
Il sistema tedesco può apparire ai più selettivo, come sopra spiegato. Presenta però due tratti distintivi che noi preferiamo ignorare: la coerenza e l'armonia tra parole e fatti. Non so se tutte le scuole elementari tedesche sono come quella dove lavoro io, ma qui non manca niente, e lavorare è un vero piacere, perchè si possono raggiungere risultati concreti. Possiamo dire lo stesso delle scuole italiane?

6 commenti:

  1. Come risposta alla tua domanda finale, da laureato, ti posso dire...no.
    Sono completamente d'accordo con te e aggiungerei alcune considerazioni.
    E' vero che il sistema tedesco è molto rigido ed è sostenuto anche da una buona quota parte di tedeschi. Ma la realtà dei fatti è che in Italia non c'è nessuno o poca gente che ama i lavori manuali e l'artigianato è il primo settore in crisi.
    Il risultato italiano è quello di avere molti laureati con poche aspettative lavorative: l'unico mestiere che potranno intraprendere è quello studiato in università. Università ancora TROPPO concentrata sulla TEORIA.
    Quindi, appena si finiscono gli studi universitari, la frase che più ti senti rinfacciare è: "non sai ancor niente, devi farti esperienza"; tradotto: "se vuoi ti pago una miseria..e ti sto dando una mano!! Se no..ci son altri ragazzi che posso contattare".
    Mi meraviglio come qui in Deutschland ragazzi di qualsiasi età un lavoro manuale lo sappiano fare. Per loro è normale aver lavorato mentre si studiava..anche solo per fare esperienza (anche se qui ti pagano eccome!)
    La diretta conseguenza è che appena finisci gli studi hai la possibilità di intraprendere più di un lavoro e con serie possibilità di riuscita!

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  2. Sottoscrivo. Personalmente ciò che mi ha aperto le porte ad un paio di lavori in Italia è stata la conoscenza della lingua tedesca, che non ho imparato a scuola ma in Germania. E' irritante notare quanto sia vetusto il sistema educativo scolastico ed accademico italiano: l'età media dei docenti è la più alta in Europa, con tutta una serie di conseguenze negative che questo comporta dal punto di vista didattico e relazionale.

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  3. Ciao !!

    Bell blog complimenti .... l'unico fino ad ora a spiegare le cose in maniera chiara.

    A breve dovrei trasferirmi ad Ulm con la mia famiglia ed ho una sorella di 6 anni che dovrebbe cominciare la prima elementare... lei è molto preoccupata perche' non sa il tedesco ed ha molta paura....secondo te le faranno ripetere un anno d'asilo? Sarebbe meglio? e se nel caso il nostro trasferimento ritardasse ad ottobre la prendono lo stesso o le fanno aspettare il secondo trimestre?

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  4. Ciao Viola,

    grazie tanto dell'apprezzamento, e complimenti per la scelta coraggiosa!
    Non ho esperienza diretta relativamente al tuo caso, ma ti posso dire che la scuola pubblica tedesca è di alto livello e prevede percorsi di graduale inserimento per chi non conosce la lingua. In questo caso la parola chiave è "Sprachförderung" (possiamo tradurlo come "incoraggiamento linguistico"), supporti speciali che aiutano nell'apprendimento della lingua e nel successivo inserimento scolastico. La mia impressione è che nella scuola tedesca la praticità abbia la precedenza sulla socializzazione. Ciò significa che potrà accadere che tua sorellina non si ritroverà immediatamente inclusa o integrata, ma riceverà il supporto necessario per poi integrarsi in futuro. Insomma, occorrerà pazienza e sforzi, ma credo che lo stato (o meglio, in questo caso parliamo di Land, visto che le politiche scolastiche sono di competenza regionale) non vi abbandonerà a voi stessi e avrete la possibilità di usufruire di servizi validi. Ti consiglio di informarti circa le possibilità offerte dal Baden-Württemberg e i servizi a disposizione nelle varie scuole di Ulm. Auguri!

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  5. Ciao, mi chiamo Renata, quest estate ci vogliamo trasferire in germania solo che la mia figlia finisce quest anno la quarta elementare, mi puo dare un consiglio??? PERFAVORE! che devo fare...

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  6. Ciao, mi accodo alla domanda fatta da Renata, mio figlio sta finendo la prima media, . Noi ci vogliamo trasferire a Berlino. Ringrazio anticipatamente per l'interessamento.

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