lunedì 3 giugno 2013

Pubblicità? No, grazie!

Da quando ho installato un contatore di pagine, noto che questo blog viene frequentato da un numero crescente di internauti, e ciò non può che farmi piacere. Suppongo che le visite debbano essere ricondotte al fenomeno della disoccupazione e della ricerca di opportunità di lavoro all'estero, tendenze entrambe in aumento nel nostro paese. Il tema è di scottante attualità, tant'è che recentemente ho utilizzato il blog come materiale didattico in uno dei miei seminari con giovani partecipanti europei, al fine di contestualizzare l'argomento della mobilità professionale in Europa. 

Come spesso accade in questi casi, la costante crescita di visitatori si materializza nella tentazione di farcire il prodotto con annunci pubblicitari per ottenere un guadagno mensile, seppur esiguo. Rassicuro i miei lettori: Back to Germania non sarà mai colonizzato da banners, ads o simili! Qui di seguito illustro le ragioni della mia scelta:
- La pubblicità sui blog non è di mio gradimento, in quanto tengo parecchio alla qualità estetica delle pagine (prediligo la semplicità teutonica ai fronzoli) e i vari annunci pubblicitari tendono a "spezzare" la pagina, interrompono la continuità della lettura e distraggono dai contenuti.
- Esistono molti blog che trattano temi simili a questo (lavoro & Germania) e noto che tutti sono caratterizzati dalla presenza di pubblicità, alcuni in maniera esagerata. Mi viene da pensare che il fine principale degli articoli non sia informare i lettori con serietà e dedizione, ma semplicemente attirare visitatori, sfruttando l'attualità degli argomenti, al fine di guadagnare dalle inserzioni. In uno dei blog in questione, ovviamente saturo di annunci, l'autore stilava una opinabile "top ten" delle ragioni per cui non sarebbe consigliabile trasferirsi in Germania, annoverando tra le prime posizioni la scarsa qualità dell'espresso tedesco. L'articolo veniva commentato da dozzine di entusiasti. Sinceramente, preferisco l'anonimato alla banalità.
- Ovviamente quello che scrivo su questo blog non ha la pretesa di corrispondere all'assoluta verità. Ho pubblicato i miei articoli per condividere le mie esperienze, con l'idea di poter offrire delle indicazioni a chi volesse intraprendere percorsi simili ai miei. Le risposte dei visitatori sono andate oltre le mie aspettative e il loro contributo è stato utile per aggiornare gli articoli, specie quelli inerenti le pratiche burocratiche.
- Non credo che la mia scelta di evitare gli annunci pubblicitari mi faccia rinunciare a chissà quale somma. In ogni caso, mi piace pensare alle parole di Pierre Ceresole, fondatore del Servizio Civile Internazionale: "Non fidatevi dei soldi perchè portano ad uccidere". Ritenete questo concetto troppo sbilanciato? Facciamo allora un esempio: immaginiamo di dare l'autorizzazione all'inserzione di annunci su questo blog; il giorno dopo appare la pubblicità di una nota marca di calzature sportive prodotte in Bangladesh, in quelle fabbriche dove centinaia di lavoratori, la maggior parte donne e minorenni, perdono la vita a causa delle disastrose condizioni lavorative. Sebbene indirettamente, la volontà di poter guadagnare dalla pubblicità mi rende complice della morte di quelle persone. 

Ecco quindi spiegato il motivo per cui mi rifiuto e sempre mi rifiuterò di inquinare il mio blog (che è anche il vostro e nostro blog) con prodotti pubblicitari. Quando intenderò pubblicizzare qualcosa degno di essere promosso, lo farò direttamente con un articolo, la cui lettura sarà la conseguenza di una libera scelta dei visitatori. Per ora, godetevi questo umile spazio libero senza interruzioni commerciali.